da: "Profili"

...Putignano non segna limiti precisi tra libertà e necessità, la sua musica è la “disarmonia” che diventa “armonia”, è la consapevolezza di far parte di un mondo la cui crisi non presenta un solo volto ma tanti quanti sono quelli della crisi, è la scoperta di vivere in un orizzonte estetico che proiettandosi in avanti, verso l’ingognita del futuro, recupera il passato più lontano, è il ritorno di un ciclo a se stesso, è la fine di una corsa che approda all’”anno zero”, è una prospettiva angosciante e allo stesso tempo stimolante, è aver aperto gli occhi in un universo che è sempre più grande, più problematico, in cui alle conquiste della conoscenza si aggiunge l’illusione, l’amarezza dei propri limiti, dell’impotenza di far subito fronte alla crisi, è, in definitiva, la prospettiva del suono che si dilegua nel silenzio...una filosofia che “plagiando” il silenzio ritrova l’essenza stessa del suo manifestarsi nel suono.

Matteo Summa da “Profili”