…Nel laboratorio elettronico d Putignano c’è sempre posto per il cuore, le macchine creano sfumature di colori: mente e cuore viaggiano insieme. Fare e riflessione sul fare, fare con la tecnica guidata dalla mente, una mente che appartiene interamente all’uomo, nella sua intensa totalità. Il contrappunto è lo strumento preferito dall’artigiano Putignano. La prassi contrappuntistica non lascia spazio ai compositori che non hanno un bagaglio tecnico evoluto e sicuro, quindi l’abilità di Putignano non è in discussione, ma tale abilità non è mai fine a se stessa, in un’astratta esposizioni di elementi autoreferenziali, ma si sostanzia grazie a esigenze interiori che affondano nel vissuto. L’immaginazione e la fantasia nel modo di trattare le linee contrappuntistiche è già un modo per renderle meno ancorate al dato strettamente tecnico e più libere di seguire impulsi e pulsioni… Gli iter formali che Putignano mette a punto sono fatti da accumuli di energia che poi vengono scaricati per dissipazione. La tensione crea ondate di accumulo che vengono risolte formalmente, ripensando il tempo musicale che viene inteso in modo assai dilitato, per permettere a una grande massa di informazioni sonore di concretizzarsi in processi formali. In tal senso i primi tributi che Putignano deve pagare sono quelli alla dilatazione temporale-formale di Mahler e alla, complementare, sintesi di energie concentrate di Webern, ma influenze vanno ricercate anche negli spettrali e nella loro analisi della fisiologia della percezione; infatti se è possibile giocare con l’orecchio, come hanno dimostrato i musicisti dell’Itineraire, è allora interessante ricreare situazioni d’ambiente fittizie, impiegando paradossi sonori e nuove forme/processi musicali. Altri riferimenti possono farsi a certa musica di Xenakis e a certa musica elettromica che approdano a un suono complesso che risulta dalla somma di tanti minuscoli suoni di strumenti diversi…

Renzo Cresti da “I linguaggi della musica contemporanea –3. DAL PROGETTO ALL’ASCOLTO Saggio monografico sull’opera di Biagio Putignano” Guido Miano Editore – Milano1999