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da Repubblica, 31 luglio 2001

Architetto alla Xenakis oppure meticoloso organizzatore di frequenze e armonie? Per Biagio Putignano il compositore è il padrone del tempo, come gli ha insegnato lo «spettrale» Gérard Grisey - conosciuto a un seminario alla Civica di Milano - per il quale il modello posto al centro del lavoro dei musicisti è il suono e niente altro. «Ogni suono ha la sua storia - racconta Putignano - . Il suono è la distribuzione nel tempo di vibrazione sotto forma di energia. Ed è con questa energia che il compositore si deve di volta in volta misurare». Che la musica vive di parametri, è facile intuire. A ciascuno il suo. Per Putignano, come per i musicisti spettrali, il parametro essenziale alla costruzione del suono è il tempo. «E' questo il parametro essenziale che determina un timbro, crea la forma, permette i movimenti spaziali. E stabilisce le relazioni tra i suoni». Correndo pure seri rischi: «Divenire schiavo del tempo, oppure esserne padrone». L'unica via, quest'ultima, per superare la dimensione cronologica del tempo - di una semplice successione o sincronia sonora - e progredire verso mete più ricche… Oggi porta avanti un impegno didattico e morale: al conservatorio di Bari, dove è titolare della cattedra di armonia, contrappunto, fuga e composizione, e a Lecce dov'è nato, dove vive e dove nel ‘90 ha fondato l'associazione «Armando Gentilucci» per la diffusione della nuove musiche con annesso ensemble strumentale, protagonista nel ‘97 di «Echi del Mediterraneo», un'incisione Rainbow classics (RW 9702) che riporta lavori di giovani compositori pugliesi e il sestetto di fiati con pianoforte di Gentilucci «Specchi della memoria».

Tra le ultime registrazioni, vale la pena segnalare l'uscita per Niccolò in cd de «Il respiro del cielo» (NIC 1047) inciso dal quartetto d'archi Klee, mentre si attende «Le forme del vento» per quartetto di sax, affidato a Federico Mondelci.

Fiorella Sassanelli Quel compositore che riproduce il DNA delle note Repubblica, 31 luglio 2001